Cicatrici Ipertrofiche: trattamento combinato non chirurgico

Cicatrici Ipertrofiche: trattamento combinato non chirurgico

Articolo tratto da “L’Ambulatorio Medico” n. 71

Lesioni profonde e ben visibili sulla pelle, il risultato della risposta cutanea a un danno di varia natura. La loro evoluzione patologica sono le cicatrici ipertrofiche e i cheloidi

La crescita anomala di una cicatri- ce è dovuta a un cronico processo infiammatorio del derma reticolare che risulta in un eccessivo deposito di collagene, spesso innescato da traumatismi, ustioni, riparazione post chirurgica, vaccinazioni, piercing, acne, herpes zoster. In generale, l’in- fiammazione recede con il tempo, ma alcuni fattori quali la predisposi- zione genetica (vedi la sindrome di Rubinstein Taybi), il sesso femminile, la gravidanza, l’ipertensione e l’obe- sità, così come la localizzazione in regioni del corpo sottoposte a forze di stiramento, nonché il consumo di alcool, favoriscono la formazione di cicatrici ipertrofiche. Le cicatrici iper- trofiche non rappresentano soltanto un problema estetico, bensì anche funzionale, risolvibile chirurgicamen- te oppure con trattamenti di medici- na estetica.

Personalmente, propongo un tratta- mento multimodale utilizzando:

 

• PRX-T33: biorivitalizzante senza aghi contenente acido tricloroacetico e perossido di idrogeno.

• PRP: plasma ricco di piastrine ottenuto previa centrifugazione del sangue del paziente.

• Ozono: radicale libero dell’ossigeno con effetto antinfiammatorio e sbiancante.

• Microneedling: tecnica che stimola il processo di riparazione naturale profonda dei tessuti attraverso mi- crofori.

PRX-T33

Il PRX-T33 è un gel costituito da aci- do tricloroacetico al 33% modulato con H2O2 in combinazione con acido cogico al 5%. Formulazione che consente di sfruttare al meglio l’azione ristrutturante del tricloroacetico, aci- do che agisce in profondità, attivando un processo di rigenerazione dermica senza provocare effetti irritativi in superficie.

PRP

PRP (plasma ricco di piastrine) è un concentrato di fattori di crescita in grado di stimolare la rigenerazione dei tessuti. Il sangue prelevato dal paziente viene centrifugato; il surna- tante, ovvero il plasma ricco di pia- strine, viene aspirato e iniettato nelle zone desiderate.

OZONO

L’ozono è una forma arricchita dell’ossigeno (O3) è blu e ha un odore parti- colare. L’ozono migliora il microcircolo dei capillari, ha un effetto antinfiammatorio schiarente.

MICRONEEDLING

È un dispositivo a microaghi che, pe- netrando nella parte più superficiale del derma a profondità controllate, stimola i fibroblasti a produrre collagene ed elastina. Questa tecnica con- sente anche di veicolare negli strati superficiali della pelle diverse sostan- ze come l’acido ialuronico libero e il PRP, gel arricchito di piastrine.

LA SEDUTA TIPO

Dopo un’accurata anamnesi del pa- ziente e documentate con fotografie della cicatrice, la cute viene disin- fettata e detersa con la P solution, che permette di uniformare il pH del tessuto sia della cicatrice che quello della cute sana circostante. Il trattamento con PRX-T33 viene eseguito con una spatola per favorire la penetrazione del prodotto. In genere si eseguono tre passaggi. Il prodotto viene deterso con garze imbevute d’acqua. La fase successiva prevede le iniezioni di PRP. Utilizzo aghi 30G 12mm, la scelta dipende dalla durez- za e dalla profondità della cicatrice. Eseguo iniezione sul bordo della stes- sa. La fase successiva prevede il microneedling: il settaggio è a 1,5-2mm con tre passaggi in diverse direzioni. Il trattamento è ben tollerato perché la cicatrice è frequentemente insensibile. Termino la seduta con iniezioni di ossigeno-ozono a 4-5 gamma di concentrazione. È importante verificare che il paziente non percepisca dolore in sede di iniezione. L’ozono ha numerosi effetti benefici: antinfiammatori, biorivitalizzanti e sbiancante.

I RISULTATI

Il mio protocollo prevede circa dieci sedute, anche se dopo tre-quattro i pazienti riscontrano un miglioramen- to sia sul piano estetico e sia sul piano funzionale. La cicatrice risulta infatti meno visibile e il colorito si uniforma al tessuto circostante. Frequentemen- te le disestesie percepite si riducono e la cicatrice diventa morbida al tatto nonché mobile rispetto ai piani sotto- stanti. Al termine del ciclo delle sedute è possibile proporre un laser non ablativo tipo Erbium glass 1540 nm, oppure ablativo tipo laser CO2, per ot- tenere un risultato definitivo.