Articolo tratto da: L’Ambulatorio Medico, periodico di informazione scientifica e diffusione mirata.
Per “vivere a lungo e in salute”, la terapia infusionale endovenosa si affianca ad altri provvedimenti quali: una corretta nutrizione, un adeguato stile di vita, un’attenzione alle interferenze ambientali e, soprattutto, un riequilibrio del sistema PNEI mediante una migliore gestione dello stress cronico
Negli ultimi anni, la medicina della longevità (anche conosciuta come “anti-aging”) ha compiuto notevoli progressi, proponendo solu- zioni utili per rallentare il processo di invecchiamento, migliorando al con- tempo lo stato psicofisico dell’individuo. Le modalità terapeutiche più corrette contro le malattie croniche e utili “per vivere più a lungo e in sa- lute” sono basate in generale su una
corretta nutrizione (a ridotto introito di carboidrati e omega 6 industrializ- zati quali oli di semi e lecitine), un adeguato stile di vita (attività fisica, sonno, ecc.), un’attenzione alle in- terferenze ambientali e, soprattut- to, un riequilibrio del sistema PNEI (psiconeuroendocrinoimmunitario) mediante una migliore gestione del- lo stress cronico e un aumento della resilienza psico-fisica.
L’infiammazione cellulare cronica di basso grado (“silente”) è alla base di qualsivoglia malattia cronica (pa- tologie cardio-cerebro-vascolari, diabete, obesità, patologie autoim- munitarie e neurodegenerative, ne- oplasie, ecc.) e soprattutto dell’in- vecchiamento; questo processo degenerativo è a sua volta causato, dal punto di vista biochimico, da un eccesso di radicali liberi e da una se- rie di alterazioni pro-infiammatorie del metabolismo (con eccesso di in- sulina, di cortisolo, ecc.)
Infine va ricordato che sono proprio i mitocondri, gli organelli intracellulari responsabili della produzione di energia (ATP), a essere protagonisti della gran parte dei processi benefici o dannosi per la salute cellulare.
L’ACCELERAZIONE VINCENTE
In ambito terapeutico, la medicina della longevità ha visto una diffu- sione crescente della terapia en- dovenosa, la quale risulta utile ov- viamente anche per il trattamento delle malattie croniche suddette e di ausilio per il benessere psico-fisi- co individuale e per l’attività fisica. Questa terapia parenterale infusio- nale nasce negli Anni 30, ma si è sviluppata soprattutto negli ultimi dieci anni grazie alla ricerca da parte della scienza biomedica di soluzio- ni terapeutiche sempre più efficaci. A fronte di un’anamnesi accurata e di una serie di possibili esami clini- ci e strumentali (esami bioumorali, ecocolor Doppler, test HRV, bioimpedenziometria, ecografie varie), è possibile individuare un trattamento endovenoso specifico, basato su una serie di molecole ad azione riequilibrante dei percorsi metabolici alte- rati che sono tipici della senescenza cellulare.
La terapia endovenosa “anti-aging” consiste nella somministrazione, mediante fleboclisi, di una miscela di vitamine, minerali, sostanze an- tiossidanti e molteplici principi attivi solitamente propri dell’organismo umano (ad esempio vitamina C, glu- tatione, acido alfa-lipoico, magnesio, carnitina, nicotinamide, vitamine varie, melatonina, coenzima Q10, ecc.), che vengono miscelati solita- mente all’interno di una soluzione fisiologica.
Il fine di questa opzione terapeutica è quello di potenziare l’azione dei provvedimenti nutrizionali/nutra- ceutici e comportamentali riportati sopra e utili contro l’invecchiamento umano, attivando un’azione ristrut- turante di molti tessuti (muscolare, cutaneo e sottocutaneo, tendineo, nervoso, degli organi interni, ecc.).
EQUILIBRIO METABOLICO-CELLULARE
Sostanzialmente si utilizzano mole- cole ad azione contro l’infiammazione cronica, molecole antiossidanti contro i radicali liberi eccessivi, com- posti regolatori del metabolismo e attivatori dei mitocondri (le nostre fabbriche di energia, così importanti anche per la salute) e infine principi attivi che coadiuvano il riequilibrio del sistema psico neurobiologico e dell’asse dello stress. La letteratura internazionale dimostra come mol- teplici sostanze possano essere uti- lizzate con successo per via paren- terale, intravenosa in primis, in vari ambiti patologici; fondamentalmen- te, dal punto di vista biochimico, lo scopo ultimo di questo trattamento è quello di recuperare un equilibrio metabolico-cellulare, “disintossican- do” le cellule dalla “spazzatura” (in primis dai radicali liberi, che sono alla base della senescenza cellulare) che si accumula nel nostro organi- smo con il trascorrere del tempo. Questo approccio innovativo paren- terale permette di “bypassare” il si- stema gastro-intestinale, spesso non perfettamente funzionante e con un microbiota alterato, quindi con un assorbimento fisiologicamente limitato dei principi attivi.
Con l’infusione endovenosa si rendo- no quindi maggiormente biodisponibili le sostanze benefiche, che possono così raggiungere tutte le cellule dell’organismo umano, aumentandovi la loro concentrazione in modo significativo rispetto alla sola terapia orale, venendo quindi potenziata la loro efficacia.
LE MISCELE POSSIBILI
La composizione delle soluzioni intra- venose nella medicina della longevi- tà è estremamente variabile, in base all’età, alle esigenze e alle condizioni cliniche del paziente. Dosi e tipologie di principi attivi possono dipendere da molteplici fattori, in primis dagli eventuali farmaci concomitanti as- sunti, ma anche dalle condizioni di base del soggetto che richiede di eseguire questo trattamento.
Tra le formulazioni personalizzabili, annoveriamo le miscele di composti di tipo farmacologico, galenico od omeopatico quali:
a) Ascorbato di sodio (la ben nota vitamina C nella sua forma utile per via parenterale), potente po- tente antiossidante (Fig. 2) che supporta la produzione di collage- ne, essenziale per la salute della pelle e utilissimo per la funzione immunitaria.
b) Glutatione, un tripeptide conside- rato l’antiossidante maggiormente utile nella protezione delle cellule dai danni ossidativi, nel supportare la disintossicazione epatica e mi- gliorare la risposta immunitaria e l’attività mitocondriale.
c)Acido alfa-lipoico, che fornisce un’attività antiossidante alla com- ponente lipofila di varie compo- nenti cellulari, limitando la pe- rossidazione lipidica e svolgendo un’azione neurotropica e ipoglice- mizzante.
d) Melatonina, probabilmente la molecola umana più potente in termini di attività anti-aging, vuoi per la sua attività riequilibrante del sistema PNEI, vuoi per la sua attività antiossidante e favorente la funzione mitocondriale (Fig. 3).
e) Carnitina e coenzima Q10, fonda- mentali nell’attività mitocondriale sugli acidi grassi, quindi nella pro- duzione di ATP.
f) Carnosina, dipeptide estrema- mente innovativo per la sua azione antiaging, soprattutto in termini cutanei e di tessuti molli (risulta di fatto una delle mole- cole più potenti nell’ambito della medicina estetica) e tessuti neu- ronali.
g) Inositolo, utile nel dismetabo- lismo soprattutto glicidico, ed N-acetil-cisteina, composto an- tiossidante e precursore del glu- tatione.
h)Blu di metilene, significativo at- tivatore della funzionalità mito- condriale, quindi ad attività anti- stress ossidativo.
i) Vitamine del gruppo B, che con- tribuiscono al metabolismo ener- getico, migliorando la vitalità e la funzione neuronale, nonché la produzione di eritrociti.
j) Amminoacidi, NAD/NADH e al- tri oligo elementi e minerali (su tutti il magnesio), cruciali per la funzione neuro muscolare e il metabolismo in generale, mitocondriale in particolare.
QUANDO È INDICATA
L’infusione intravenosa di principi attivi è indicata in una vasta gamma di condizioni proprie del processo di invecchiamento, quali gli squilibri metabolici e psiconeurobiologici, il deficit di funzione mitocondriale, l’invecchiamento cutaneo e sotto- cutaneo, la sarcopenia, la disim- munità, le neurodegenerazioni, i dismetabolismi (obesità e diabete in primis). La maggiore rapidità di azione ed efficacia della terapia endovenosa anti-aging, rispetto ad altre forme di terapie, rende in defi- nitiva ragione alla grande diffusione che questa modalità di trattamen- to sta avendo nella popolazione di qualsiasi età, sia per finalità salu- togene/funzionali, che per finalità estetiche, di benessere psico-fisico e infine di ottimizzazione della attività fisica. A fronte di una do- cumentata efficacia di questa opzione terapeutica, gli effetti collaterali della stes- sa (se eseguita con la dovuta competen- za e attenzione) risultano assoluta-
mente limitati, anche in virtù dell’u- tilizzo di molecole che sono parte dell’organismo umano, e che sono rese semplicemente più biodisponi- bili attraverso la circolazione emati- ca. In conclusione, questa forma di terapia parenterale di tipo intravenoso rappresenta un potenziamento delle altre, più comuni, opzioni salutogene alla base della medicina della longevità integrata, con uno sguardo rivolto alla terapia anti- aging dell’oggi e soprattutto del do- mani.
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